Dopo tanto, tanto, tempo si è finalmente presentata l'occasione per tornare a incidere, come un anno fa.
Dopo una pulizia totale della lastra di è passati all'inceratura, e l'odore della cera calda (che potrebbe essere vista come una puzza) mi ha riportato alla mente tutti quei ricordi che solitamente sono addormentati da qualche parte nel mio cervello.
Bastato un niente per far partire tutta una serie di ricordi a catena.
Dopo l'inceratura, si trasferisce il disegno sulla lastra e si comincia a togliere la cera, poichè non è che si incida proprio adesso, l'incisione la farà poi la morsura in acido.
Un lavoro lento.
Ho preso le cuffie messe su e cercato l'album che ascoltavo sempre quando "incidevo" i Foo Fighters con una serie di canzoni acustiche. Il suono della chitarra comincia, una riconoscibile cover di Blackbird dei Beatles, segna l'inizio delle ombreggiature.
La punta scivola veloce, togliendo piccoli riccioli di cera al suo passaggio. Mi sembra di stare in quella grande aula che odorava di solventi e chissà quale altro agente chimico. Un seggiolino scomodo e un cavalletto sgangherato, queste erano le condizioni, ma andava bene così. Finchè i Foo Fighters cantavano e strimpellavano, si poteva continuare.
Pensando ai ritocchi col bitume, piccoli impercettibili quasi ma loro son lì che ti guardano beffeggiandosi di te perchè non hai steso perfettamente la cera prima. Pensando alla morsura ai tempi diversi di immersione e poi copertura di alcune parti. Non deve essere tutto in primo piano.
Mi è mancato terribilmente fare incisione, era come se mettessi il pilota automatico per 3 ore.
La mente vagava liberamente nei suoi pensieri, senza le preoccupazioni perenni e gli impegni incombenti.
Eravamo io e la lastra.
Poi le 3 ore passavano, tutti ci salutavamo. Io ero sempre l'ultima a lasciare l'aula sarà che finivo sempre di pulire e rimettere a posto tutto quello rimasto in giro, e mi godevo un po' di più quella tranquillità donatami da una grande aula vuota. Sistemavo le mie cose e dimenticavo di togliermi il camicione da lavoro, ancora impregnato di quell'odore di solventi. Ancora con la mente libera, salivo sulla bici e tornavo a casa e ripensavo agli ultimi ritocchi che dovevo fare sulla lastra cui stavo lavorando.
Oggi non è primavera, e non sono stata 3 ore su una lastra, non dovevo tornare a casa in bici.
Oggi c'eravamo solo io e la lastra.
giovedì 26 gennaio 2012
martedì 24 gennaio 2012
Susy so busy
Fra una cosa e un'altra sono perennemente occupata da qualcosa, vuoi che sia la tesi, vuoi i vari lavori commissionati o il portfolio da ultimare o qualsiasi altro impegno. Ecco perchè un mio amico mi ha detto questa frase " beh la susy so busy mi mancava, sei una donna in carriera ormai
"

Sto nel pavese ogni tanto per poi tornare su nel novarese, ciarlare di tesi compilare e consegnare moduli, mandare in stampa file, incontrare persone (anche per mantener un po' una vita sociale).
In questo tutto tram tram, ho trovato il tempo di fare qualche foto con la mia amata Eos (ultimamente un po' lasciata nella sua rimessa povera) e altre dei ritagli di noia.
Nonostante certe volte penso "basta io voglio solo un po' di tranquillità, voglio sdraiarmi sul divano e non fare nulla!" mi piace essere perennemente occupata, impegnata in qualcosa.
Ci penso ognitanto al mio futuro, se da grande sarò una donna in carriera senza legami, o donna di casa.. bè unire le due soluzioni no?
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portfolio in progress |
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finalmente ho trovato lo scaldanaso |
mercoledì 11 gennaio 2012
C'è crisi
Ormai è diventato un mantra dire che c'è crisi, scusarsi per qualsiasi cosa usando questa semplice formula!
La crisi non porta solo meno soldi in tasca (non dico a tutti noi perchè c'è chi ancora sguazza nei soldi), porta anche cambiamenti delle abitudini, quindi una colazione in meno al bar, oppure guardare certi canali tv piuttosto che altri.
Ed è proprio quest'ultima che ha catturato la mia attenzione; con l'avvento del digitale terrestre siamo stati sommersi da tanti canali, ciascuno che sembra offrirci un nuovo intrattenimento, che poi si rivelerà nel giro di 1 mese, sempre le solite cose.
Un canale su tutti ha preso il sopravvento, volenti o nolenti, ed è Real Time.
Canale che offre programmi sulla cucina, su chi cerca casa, sulle lezioni di stile; un canale dove non c'è il telegiornale. Paradossalmente è più vicino allo spettatore, perchè i protagonisti dei programmi sono persone comuni, ma allo stesso tempo allontana lo spettatore dalla realtà del mondo, togliendogli i telegiornali (che si suppone dicano la verità ma anche questo è tutto da vedere), chiudendolo in un piccolo mondo perfetto dove l'unica cosa che può andare storta è una decorazione di una torta.
In fondo siamo noi stessi che ci vogliamo nascondere in questo mondo rosa e blu, non ci piace quello che vediamo fuori, crisi, violenze, maiali che ingrassano..
E come darci torto?
La crisi non porta solo meno soldi in tasca (non dico a tutti noi perchè c'è chi ancora sguazza nei soldi), porta anche cambiamenti delle abitudini, quindi una colazione in meno al bar, oppure guardare certi canali tv piuttosto che altri.
Ed è proprio quest'ultima che ha catturato la mia attenzione; con l'avvento del digitale terrestre siamo stati sommersi da tanti canali, ciascuno che sembra offrirci un nuovo intrattenimento, che poi si rivelerà nel giro di 1 mese, sempre le solite cose.
Un canale su tutti ha preso il sopravvento, volenti o nolenti, ed è Real Time.
Canale che offre programmi sulla cucina, su chi cerca casa, sulle lezioni di stile; un canale dove non c'è il telegiornale. Paradossalmente è più vicino allo spettatore, perchè i protagonisti dei programmi sono persone comuni, ma allo stesso tempo allontana lo spettatore dalla realtà del mondo, togliendogli i telegiornali (che si suppone dicano la verità ma anche questo è tutto da vedere), chiudendolo in un piccolo mondo perfetto dove l'unica cosa che può andare storta è una decorazione di una torta.
In fondo siamo noi stessi che ci vogliamo nascondere in questo mondo rosa e blu, non ci piace quello che vediamo fuori, crisi, violenze, maiali che ingrassano..
E come darci torto?
domenica 1 gennaio 2012
2012
Rieccoci con il consueto appuntamento di inizio anno, in cui viene fatto un piccolo reso conto dell'anno che fu e dell'anno che verrà.
Caro 2011, non sei stato un anno piacevole certamente ci son stati dei buoni momenti, purtroppo sulla bilancia i momenti negativi sorpassano quelli positivi. Per svariati motivi.
Motivi accademici, il buon proposito di laurearsi, sfumato così per motivazioni assurde per egoismo di pochi.
Motivi di salute, perchè le persone a me vicine sono state davvero male e ne hanno passate di tutti i colori, sempre per colpa di incompetenti che mettono avanti i guadagni invece che la salute delle persone comuni.
Motivi finanziari, perchè ok che và di modo dire di essere in crisi, ma c'è chi i sacrifici li fa da tutta una vita e ancora ne ha davanti parecchi, mentre i soliti, non pagano mai.
Motivi personali, che riguardano la mia sfera personale di situazioni che so la sottoscritta conosce.
Certo non bisogna pensare solo alle cose negative. Ci sono state anche cose positive.
Motivi accademici, nonostante il rinvio (doppio) della tesi, questa procede molto bene e non lo dico solo io ma anche i relatori competenti.
Motivi lavorativi-progettistici, Chroma sta prendendo piede FINALMENTE! Fine del progetto una foto al giorno.
Motivi personali, aver approfondito determinate conoscenze c'è sempre qualcosa da scoprire sulle persone; e sentirsi apprezzati per il lavoro che si fa.
Motivi di viaggio, ho girato davvero tanto e questo mi ha dato l'occasione di conoscere posti nuovi e persone nuove.
2011, sei stato un anno faticoso, ho lasciato da parte tante cose per inseguirne altre. Ho lasciato da parte a un certo punto me stessa, per poi ritrovarmi lì dove son sempre stata (ma questa è una considerazione che feci già tempo addietro quando festeggiai il mio personale capodanno). Infatti un proposito per l'anno nuovo è pensare più a se stessi, proposito che porto a termine con grande difficoltà.
Il 2011 è stato salutato in grande allegria tutto sommato, forse perchè tutti i presenti non vedevano l'ora di liberarsene, fra lo spumante e i botti distruttivi.
Qualcosa per definire il 2011? L'anno delle prese per il Culo.
2012, mi auguro un anno serio, più equilibrato e più speranzoso. Fra i fumi della crisi finanziaria e quant'altro sarebbe anche ora di rendersi conto che è tempo di cambiare direzione... Ma questo discorso lo devono capire i grandi.
Il benvenuto per il 2012 è stato un po' caotico, un po' da sfollati visto come eravamo impilati a dormire; 8 persone in una stanza con relativi sacchi a pelo o materassi gonfiabili, seguito da una serissima discussione sulle scoreggie e sul russare.
Il menù della colazione prevede Pizza della sera prima, un piatto prelibato, per pochi palati fini (in realtà quasi tutti avevano schifo di questa pizza mattutina, ma a parer mio non capiscono niente!), e poi via si ritorna a casa, dopo svariate ore di treno.
E adesso dopo aver dormito 4 ore, essermi vista un film, e star comodamente sdraiata nel letto; mi rendo conto che è il 2012, che quest'anno non mi spaventa minimamente, nonostante le bruttissime notizie del tg. Sento di affrontare questo nuovo anno con un nuovo spirito di iniziativa su tutti i fronti.
Non mi resta che augurarvi un buon anno anche a voi e lasciarvi con un immagine e una canzone che un po' sarà l'inno di quest'anno.
Caro 2011, non sei stato un anno piacevole certamente ci son stati dei buoni momenti, purtroppo sulla bilancia i momenti negativi sorpassano quelli positivi. Per svariati motivi.
Motivi accademici, il buon proposito di laurearsi, sfumato così per motivazioni assurde per egoismo di pochi.
Motivi di salute, perchè le persone a me vicine sono state davvero male e ne hanno passate di tutti i colori, sempre per colpa di incompetenti che mettono avanti i guadagni invece che la salute delle persone comuni.
Motivi finanziari, perchè ok che và di modo dire di essere in crisi, ma c'è chi i sacrifici li fa da tutta una vita e ancora ne ha davanti parecchi, mentre i soliti, non pagano mai.
Motivi personali, che riguardano la mia sfera personale di situazioni che so la sottoscritta conosce.
Certo non bisogna pensare solo alle cose negative. Ci sono state anche cose positive.
Motivi accademici, nonostante il rinvio (doppio) della tesi, questa procede molto bene e non lo dico solo io ma anche i relatori competenti.
Motivi lavorativi-progettistici, Chroma sta prendendo piede FINALMENTE! Fine del progetto una foto al giorno.
Motivi personali, aver approfondito determinate conoscenze c'è sempre qualcosa da scoprire sulle persone; e sentirsi apprezzati per il lavoro che si fa.
Motivi di viaggio, ho girato davvero tanto e questo mi ha dato l'occasione di conoscere posti nuovi e persone nuove.
2011, sei stato un anno faticoso, ho lasciato da parte tante cose per inseguirne altre. Ho lasciato da parte a un certo punto me stessa, per poi ritrovarmi lì dove son sempre stata (ma questa è una considerazione che feci già tempo addietro quando festeggiai il mio personale capodanno). Infatti un proposito per l'anno nuovo è pensare più a se stessi, proposito che porto a termine con grande difficoltà.
Il 2011 è stato salutato in grande allegria tutto sommato, forse perchè tutti i presenti non vedevano l'ora di liberarsene, fra lo spumante e i botti distruttivi.
Qualcosa per definire il 2011? L'anno delle prese per il Culo.
2012, mi auguro un anno serio, più equilibrato e più speranzoso. Fra i fumi della crisi finanziaria e quant'altro sarebbe anche ora di rendersi conto che è tempo di cambiare direzione... Ma questo discorso lo devono capire i grandi.
Il benvenuto per il 2012 è stato un po' caotico, un po' da sfollati visto come eravamo impilati a dormire; 8 persone in una stanza con relativi sacchi a pelo o materassi gonfiabili, seguito da una serissima discussione sulle scoreggie e sul russare.
Il menù della colazione prevede Pizza della sera prima, un piatto prelibato, per pochi palati fini (in realtà quasi tutti avevano schifo di questa pizza mattutina, ma a parer mio non capiscono niente!), e poi via si ritorna a casa, dopo svariate ore di treno.
E adesso dopo aver dormito 4 ore, essermi vista un film, e star comodamente sdraiata nel letto; mi rendo conto che è il 2012, che quest'anno non mi spaventa minimamente, nonostante le bruttissime notizie del tg. Sento di affrontare questo nuovo anno con un nuovo spirito di iniziativa su tutti i fronti.
Non mi resta che augurarvi un buon anno anche a voi e lasciarvi con un immagine e una canzone che un po' sarà l'inno di quest'anno.
Negrita: Fuori Controllo
martedì 20 dicembre 2011
Self portrait
Non credo di essere mai un'egocentrica, però ultimamente mi è presa la mania di farmi foto con la web cam, così foto perlopiù sceme. Sarà la mancanza della foto al giorno, sarà un po' la noia, sarà che ho una fervida immaginazione.
Sta di fatto che faccio foto, sarà una moda passeggerà?
Chissà intanto beccatevi le foto! XD
Sta di fatto che faccio foto, sarà una moda passeggerà?
Chissà intanto beccatevi le foto! XD
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Investigando |
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Cercando il lume della ragione |
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Musicalmente parlando |
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Bruno Munari? |
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Pokemon allo sbaraglio |
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Pterodattili in casa |
venerdì 9 dicembre 2011
Questione di lettura
Ultimamente, leggo solo libri per la tesi, libri che parlano di design, grafica di comunicazione. Un mondo abbastanza razionale, tutti libri interessanti ma legati alla realtà.
Mi manca leggere una bella storia, stare in un mondo diverso e immergermi nella lettura.
Mi manca leggere una bella storia, stare in un mondo diverso e immergermi nella lettura.
domenica 13 novembre 2011
Post 54esima Biennale
Di ritorno dal Veneto e dalla 54esima Biennale, dal tema Illuminazioni. Nome sapiente per evidenziare due temi: uno l'aspetto illuministico ossia installazioni, luci, proiezioni (perchè diciamocelo l'arte ormai non si esprime più solo su tela), e le nazioni; un introspezione dei vari stati partecipanti.
Nonostante le diverse malelingue su questa biennale, devo dire che è stata abbastanza soddisfacente e la situazione artistica nazionale e mondiale, non è critica, solo ignorata (cit. Emme).
Purtroppo l'arte cerca di avvicinarsi al pubblico, usando soggetti e tecniche di uso comune, ma sembra essere tutto rigettato dal grande pubblico dalla più classica frase "eh ma lo potevo fare anchio", sì ma non ci ha pensato qualcun'altro. Son bravi tutti a dire di essere capaci quando qualcun'altro l'ha già fatto e come diceva il mio professore del liceo di scienze "son tutti bravi dal posto".
Appena si entra in Biennale si può vedere di tutto, e non nel senso prettamente artistico ma umano; si vedono studenti, curiosi, falsi critici, interessanti, annoiati, sperduti, modaioli ecc... E' quasi più interessante fotografare questa massa eterogenea che le opere stesse, anche se in alcuni casi è propria la folla a diventare arte e viceversa.. Ah l'arte contemporanea con i suoi paradigmi!
Non aspettatevi un completo discorso su ciascun padiglione, perchè uno non ho questa memoria inattaccabile e due non voglio fossilizzarmi su un padiglione piuttosto che un altro, preferisco avere una vista più globale, dato che qui si parla di arte.
Torniamo alla mattinata in Biennale! Ci sono tante tematiche che vengono affrontate, ma quelle che vanno sempre forte sono:
-La società moderna, con la sua violenza, superficialità, stupidità, pigrizia.. Il solito cercare di denunciare la civiltà dove si vive, mostrando sangue e violenze e spreco.. Tanto spreco;
-Sacro e Profano, è un tema che in tutta la storia dell'arte è perennemente presente, sarà che non riceve mai troppe critiche (se non dal clero) e che piaciono al pubblico le cose sacre non su un piedistallo ma un po' più terrene;
-Frammenti del passato, una cosa che ho trovato spesso nei padiglioni dell Est Europa. Un rimando agli errori e orrori del passato, forse un peso troppo gravoso che ancora non riescono a scrollarsi. Un uso uniforme del grigio, che congela gli attimi in modo apatico, a dispetto della loro tradizione coloristica (vedi Kandinskiij, il Cremlino e tutte le icone fatte nell' Est);
-Coinvolgimento dello spettatore nell'opera stessa, dato che l'arte cerca di avvicinarsi al pubblico perchè non farlo con installazioni interattive? Dal Bancomat musicale al muro di pongo.
-Icone, decontestualizzate, perchè diciamocelo è bello riconoscere un personaggio in una mise (tenuta) bizzarra o del tutto fuori luogo.
Artisti che si fanno capire, e che non fanno troppa introspezione su se stessi o sul mondo, che esprimono concetti semplici. Che poi vengano compresi è tutt'altra questione.
Non bisogna pretendere di capire tutto, e uscire di lì avendo capito tutto di tutti, di ogni singolo artista e padiglione, certe volte le cose non si capiscono ed è giusto così, bisogna andare là non per visitare un evento mondano, ma come se fosse un cammino.
Come quei cammini spirituali, solo che in questo caso nutri la mente e l'anima (oh sì è un discorso molto astruso e filosofico), vedi colore, concetti astratti messi in atto, oppure una sedia ricoperta da cellulari e ti chiedi il perchè. In questi casi bisognerebbe aprire un po' di più la mente, e non pensare ai soldi spesi per vedere tutto ciò, perchè se no si rimaneva a casa!
Forse il pubblico prefersice quegli artisti rinchiusi nelle loro torri d'avorio, che parlano un linguaggio tutto loro, che dietro a ogni cosa c'è sempre un significato intrinseco nascosto. E' forse troppo scontato pensare che se si piega della carta, si sta piegando della carta e che esso dà un effetto di luci e ombre esteticamente apprezzato. Le cose semplici, non sono sempre apprezzate, questo perchè si tende ad apprezzare di più un lavoro manualmente più complesso, piuttosto che un lavoro mentale complesso, che serve a rende il procedimento manuale più semplice. Si ha l'idea che le cose pensate diano meno a livello artistico piuttosto che le altre. Certamente non è un'idea universale che vale per tutte le opere viste, anche perchè ci sono cose complesse sia mentalmente che manualmente che ti lasciano interdetto.
Insomma l'arte è qualcosa di complesso, tutti sanno cosa sia, ma nessuno sa cosa non è. Perchè è arte un pazzo che corre e urla in turco, mettendo in imbarazzo i presenti; è arte un finto acquario disegnato e proiettato, è una stanza rossa che ti crea un post immagine fastidioso, è arte un quadro dove si intravede un'ombra e ti fa voltare, è arte scrivere sugli scontrini delle poesie, ed è arte mettere un'aquila impagliata con tanto di riviste scandalistiche (così che faccia la civetta). E' arte dire baguette con sorpresa invece che soppressa!
Questo è quello che posso dirvi a riguardo della Biennale, nulla di particolare perchè sarebbe meglio vederla dal vivo che leggere critiche e commenti, adesso è il momento un po' critico che da una settimana sto ponderando.
Il nostalgismo (no non credo esista questo termine) che affligge tante persone, ossia guardare al passato osannandolo e convincendosi che niente potrà mai superare quello che è stato, che ormai è tutto così ovvio e banale, che è meglio rifugiarsi in vecchi film, vecchi artisti. Gli stessi cinema con queste riproposte di vecchi film sta dando da mangiare a questa nuova corrente.
Il passato ha creato delle ottime cose, ma non si può pensare star fermi lì a guardare il passato e non far niente per rendere il futuro altrettanto strabiliante! E' giusto conoscer ciò che è stato per comprendere meglio presente e futuro, ma non rimanerne intrappolati.
Morale di questo intervento: la Biennale è stato un buon modo per vedere la situazione attuale dell'arte contemporanea, e non è vero che le avanguardie abbiano fatto meglio o peggio, a ciascun periodo storico il suo momento artistico, senza guardarsi troppo indietro. E se non si capisce ciò che si sta guardando o semplicemente ci si annoia a vedere un documentario, non sentitevi stupidi! Ciascuno ha il suo modo di interpretare il mondo e alcune cose verranno capite ed altre no. Certe cose saranno strepitose ed altre delle cagate pazzesche. E' giusto così, la differenza sta nell'atteggiamento che voi avrete nei confronti dell'arte, e tanto lei non ce l'avrà mai con voi se gli dite che è brutta.
Ora un po' di frammenti di questa 54esima Biennale
Nonostante le diverse malelingue su questa biennale, devo dire che è stata abbastanza soddisfacente e la situazione artistica nazionale e mondiale, non è critica, solo ignorata (cit. Emme).
Purtroppo l'arte cerca di avvicinarsi al pubblico, usando soggetti e tecniche di uso comune, ma sembra essere tutto rigettato dal grande pubblico dalla più classica frase "eh ma lo potevo fare anchio", sì ma non ci ha pensato qualcun'altro. Son bravi tutti a dire di essere capaci quando qualcun'altro l'ha già fatto e come diceva il mio professore del liceo di scienze "son tutti bravi dal posto".
Appena si entra in Biennale si può vedere di tutto, e non nel senso prettamente artistico ma umano; si vedono studenti, curiosi, falsi critici, interessanti, annoiati, sperduti, modaioli ecc... E' quasi più interessante fotografare questa massa eterogenea che le opere stesse, anche se in alcuni casi è propria la folla a diventare arte e viceversa.. Ah l'arte contemporanea con i suoi paradigmi!
Non aspettatevi un completo discorso su ciascun padiglione, perchè uno non ho questa memoria inattaccabile e due non voglio fossilizzarmi su un padiglione piuttosto che un altro, preferisco avere una vista più globale, dato che qui si parla di arte.
Torniamo alla mattinata in Biennale! Ci sono tante tematiche che vengono affrontate, ma quelle che vanno sempre forte sono:
-La società moderna, con la sua violenza, superficialità, stupidità, pigrizia.. Il solito cercare di denunciare la civiltà dove si vive, mostrando sangue e violenze e spreco.. Tanto spreco;
-Sacro e Profano, è un tema che in tutta la storia dell'arte è perennemente presente, sarà che non riceve mai troppe critiche (se non dal clero) e che piaciono al pubblico le cose sacre non su un piedistallo ma un po' più terrene;
-Frammenti del passato, una cosa che ho trovato spesso nei padiglioni dell Est Europa. Un rimando agli errori e orrori del passato, forse un peso troppo gravoso che ancora non riescono a scrollarsi. Un uso uniforme del grigio, che congela gli attimi in modo apatico, a dispetto della loro tradizione coloristica (vedi Kandinskiij, il Cremlino e tutte le icone fatte nell' Est);
-Coinvolgimento dello spettatore nell'opera stessa, dato che l'arte cerca di avvicinarsi al pubblico perchè non farlo con installazioni interattive? Dal Bancomat musicale al muro di pongo.
-Icone, decontestualizzate, perchè diciamocelo è bello riconoscere un personaggio in una mise (tenuta) bizzarra o del tutto fuori luogo.
Artisti che si fanno capire, e che non fanno troppa introspezione su se stessi o sul mondo, che esprimono concetti semplici. Che poi vengano compresi è tutt'altra questione.
Non bisogna pretendere di capire tutto, e uscire di lì avendo capito tutto di tutti, di ogni singolo artista e padiglione, certe volte le cose non si capiscono ed è giusto così, bisogna andare là non per visitare un evento mondano, ma come se fosse un cammino.
Come quei cammini spirituali, solo che in questo caso nutri la mente e l'anima (oh sì è un discorso molto astruso e filosofico), vedi colore, concetti astratti messi in atto, oppure una sedia ricoperta da cellulari e ti chiedi il perchè. In questi casi bisognerebbe aprire un po' di più la mente, e non pensare ai soldi spesi per vedere tutto ciò, perchè se no si rimaneva a casa!
Forse il pubblico prefersice quegli artisti rinchiusi nelle loro torri d'avorio, che parlano un linguaggio tutto loro, che dietro a ogni cosa c'è sempre un significato intrinseco nascosto. E' forse troppo scontato pensare che se si piega della carta, si sta piegando della carta e che esso dà un effetto di luci e ombre esteticamente apprezzato. Le cose semplici, non sono sempre apprezzate, questo perchè si tende ad apprezzare di più un lavoro manualmente più complesso, piuttosto che un lavoro mentale complesso, che serve a rende il procedimento manuale più semplice. Si ha l'idea che le cose pensate diano meno a livello artistico piuttosto che le altre. Certamente non è un'idea universale che vale per tutte le opere viste, anche perchè ci sono cose complesse sia mentalmente che manualmente che ti lasciano interdetto.
Insomma l'arte è qualcosa di complesso, tutti sanno cosa sia, ma nessuno sa cosa non è. Perchè è arte un pazzo che corre e urla in turco, mettendo in imbarazzo i presenti; è arte un finto acquario disegnato e proiettato, è una stanza rossa che ti crea un post immagine fastidioso, è arte un quadro dove si intravede un'ombra e ti fa voltare, è arte scrivere sugli scontrini delle poesie, ed è arte mettere un'aquila impagliata con tanto di riviste scandalistiche (così che faccia la civetta). E' arte dire baguette con sorpresa invece che soppressa!
Questo è quello che posso dirvi a riguardo della Biennale, nulla di particolare perchè sarebbe meglio vederla dal vivo che leggere critiche e commenti, adesso è il momento un po' critico che da una settimana sto ponderando.
Il nostalgismo (no non credo esista questo termine) che affligge tante persone, ossia guardare al passato osannandolo e convincendosi che niente potrà mai superare quello che è stato, che ormai è tutto così ovvio e banale, che è meglio rifugiarsi in vecchi film, vecchi artisti. Gli stessi cinema con queste riproposte di vecchi film sta dando da mangiare a questa nuova corrente.
Il passato ha creato delle ottime cose, ma non si può pensare star fermi lì a guardare il passato e non far niente per rendere il futuro altrettanto strabiliante! E' giusto conoscer ciò che è stato per comprendere meglio presente e futuro, ma non rimanerne intrappolati.
Morale di questo intervento: la Biennale è stato un buon modo per vedere la situazione attuale dell'arte contemporanea, e non è vero che le avanguardie abbiano fatto meglio o peggio, a ciascun periodo storico il suo momento artistico, senza guardarsi troppo indietro. E se non si capisce ciò che si sta guardando o semplicemente ci si annoia a vedere un documentario, non sentitevi stupidi! Ciascuno ha il suo modo di interpretare il mondo e alcune cose verranno capite ed altre no. Certe cose saranno strepitose ed altre delle cagate pazzesche. E' giusto così, la differenza sta nell'atteggiamento che voi avrete nei confronti dell'arte, e tanto lei non ce l'avrà mai con voi se gli dite che è brutta.
Ora un po' di frammenti di questa 54esima Biennale
Padiglione Svizzera |
Padiglione Danimarca |
Padiglione Danimarca |
Padiglione Danimarca |
Padiglione Danimarca |
Padiglione Venezuela |
Padiglione Venezuela |
Padiglione Giappone |
Padiglione Corea |
Padiglione Corea |
Esterno |
Padiglione Germania |
Padiglione Canada |
Padiglione Francia |
Padiglione Cecoslovacchia |
Padiglione Cecoslovacchia |
Padiglione Uruguay |
Padiglione Uruguay |
Esterno |
Padiglione Israele |
Padiglione Belgio |
Padiglione Olanda |
Padiglione Ungheria |
Padiglione Centrale |
Padiglione Centrale |
il mio contributo al Padiglione centrale |
Padiglione Centrale |
Padiglione Centrale |
Padiglione Venezia |
Padiglione Austria |
Arsenale |
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