martedì 6 novembre 2012

Ritorno in patria. Racconti di Capitan Poppa

Ebbene son tornata prima di quei fatidici 6 mesi. Al momento sono ufficialmente in licenza, a casa per ritrovare i miei affetti, per rilassarmi e per godermi tutto il freddo.
Certo son felice di essere a casa, qui nella comodità della mia stanza ma non posso considerarmi davvero felice al 100%. Io stavo bene là, in quella terra di pirati e uragani. Ogni giorno mi svegliavo e guardavo fuori se era un ottima giornata per fare foto, mi domandavo se il sunset sarebbe stato bello, speravo che il sole non fosse troppo caldo da farmi male alla testa.
Un po' vi ho raccontato qual'era la mia routine nel RIU, il ballo sul ponte, quella sorta di diatriba fra i due resort, riso e pollo, il lobby bar.
Il giorno della mia partenza è stata un po' un'odissea anche perchè ci sono stati mille problemi fra ritardi e guague rotte, check-in rimandato di 1 ora, sembrava quasi che qualcuno non volesse farmi partire. Ho pianto.
All'inizio di questa avventura pensavo di essere di quelle persone che vanno in Repubblica Dominicana, e ci vanno solo una volta nella vita per poi non tornarci più, ahimè non è stato così. Io là ci ho lasciato il cuore, per il posto paradisiaco che è, per le persone che nonostante non abbiano nulla sono felici.
Noi europei ci siamo creati tante necessità, tanti bisogni che poi ci rendono schiavi e non ci servono sul serio; con questo non voglio dire che là han capito tutto della vita, questo sicuramente no. Però sono rilassati vivono senza troppi pensieri con tutti i pro e contro di questo modo di vivere.

La cosa migliore che mi è stata detta quando sono tornata è stata "hai quello sguardo di quando eri piccola", e questa significa tante cose, significa che sono più felice, e in pace con me stessa.


Son tornata un Capitano diverso, meno severo più riflessivo. Quello che volevo dalla vita da 3 anni a questa parte era uno scrollone un cambiamento decisivo, e così è stato.

Capitan Poppa

1 commento:

  1. E come in ogni storia che si rispetti, ecco giunto il punto in cui l'eroe (in questo caso eroina, ma senza dipendenza) percorre il suo viaggio di riscoperta interiore e, trovata la pace dei sensi, torna a casa per trasmetterla alla compagnia, pur sapendo che dovrà presto tornare per concludere il suo viaggio e trovare il tesoro! (dopo aver sconfitto il mostro finale! ..ma questa è un'altra storia, suppongo).
    YO-HO!
    MotMot

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